di Giuseppe Infantino, Senior Advisor yourCPO

In queste settimane si parla e si scrive molto di ripartenza, di grossi cambiamenti, di recupero. Le domande chiave, a mio avviso, sono: a cosa dobbiamo prepararci? E come? Come faranno le aziende a non farsi cogliere impreparate?

Mentre stiamo ancora cercando di metabolizzare le perdite – e non solo in vite umane, che purtroppo sono ancora alte e ci sconvolgono quotidianamente – ci impegniamo a fare previsioni sui ritmi della ripresa dei mercati, su quando le cose torneranno ai livelli di prima. Mentre questo, quello del ripristino dello scenario ex quo ante in termini di revenue, è uno scenario tecnicamente possibile, la domanda che dovremmo porci in realtà è: ci saranno delle nuove regole? Quali? Quali saranno i fattori che renderanno le aziende competitive durante la fatidica ripresa?
Ciò che è successo è sicuramente drammatico e sconvolgente, e i numeri noti a tutti, lo raccontano chiaramente. Solo per citarne alcuni presi da riviste autorevoli: il numero di passeggeri a Heathrow è diminuito del 97% su base annua; le esportazioni di auto messicane sono diminuite del 90% ad aprile; il 21% delle spedizioni transpacifiche di container a maggio è stato cancellato. Quest’anno il commercio mondiale di beni potrebbe ridursi del 20-30%. Nei primi dieci giorni di maggio le esportazioni dalla Corea del Sud, una potenza commerciale, sono diminuite del 46% su base annua, probabilmente il peggior calo degli ultimi 50 anni.
Con la riapertura delle economie, l’attività si riprenderà sicuramente, ma non sembra opportuno attendersi un rapido ritorno in un mondo spensierato ed esattamente uguale a prima. Mentre l’opinione pubblica si sta allontanando dalla globalizzazione, molti governi parlano di “localizzazione della Supply Chain” in nome della resilienza.
Con uno scenario globale che registra simili segnali, quali sono le mosse giuste? Come faremo a non farci cogliere impreparati?
Innanzitutto c’è il tema Costi. Da sempre la riduzione dei costi è stato utilizzata per innescare il circolo della crescita, linfa vitale per le imprese, che porta a maggiori profitti da un lato, e reinvestimenti per creare crescita dall’altro. In questo caso, ritengo che un’attenta e scrupolosa strategia di riduzione costi sia indispensabile per uscire dall’asfissia della situazione attuale e preparare il giusto carburante per i mesi a venire. Tuttavia, come è universalmente risaputo, le politiche di revisione dei costi possono essere armi a doppio taglio: se non eseguite correttamente e pianificate da manager altamente competenti, possono creare molti danni nel breve/medio periodo. Durante la mia lunga esperienza ho visto troppe volte tagli facili e praticati in modo superficiale, provocare involuzioni il cui recupero è durato anni.
Oltre all’aspetto dei costi, che abbraccia tutta la catena di approvvigionamento e le Operations “End to End”, ne esiste un altro parimenti importante e che, a seconda dei settori, potrebbe assumere risvolti diversi: la Logistica. Come cambierà il concetto di servizio? Saremo più veloci o più lenti? È vero che avremo ordini meno pretenziosi nella complessità della fornitura, ma molto più esigenti in termini di polverizzazione dell’apparato distributivo?  Secondo questa teoria, andremmo verso una maggiore semplicità di gamma, servizio e produzione a monte, mentre a valle occorrerà prepararsi ad una straordinaria capillarità. Una rivoluzione insomma. E cosa succederà all’eCommerce, esploderà come si crede? Una cosa è sicura: tutte le aziende dovranno porre un’attenzione ossessiva alla Logistica, molto più di prima, e preparare accuratamente le proprie strategie. Ma la Logistica è un campo in cui il Know How e le competenze – quelle vere, che assicurano risultati e competitività- latitano. E il fallimento nel passato di molti progetti eCommerce, ben pianificati lato marketing ma carenti dal punto di vista logistico, lo conferma. Ecco che, ancora una volta, affidarsi a risorse altamente competenti ed in grado di assicurare la giusta lungimiranza delle strategie, ma anche la corretta e rapida implementazione delle stesse, è di cruciale importanza, specialmente oggi. E la rapidità sarà un fattore altamente differenziante.
E, perché no, dipende dal progetto e dal contesto, ma se servono competenze nuove o diverse da quelle presenti in azienda, i Fractional Executive di YOURgroup ci sono: figure manageriali altamente competenti, con esperienza fatta sul campo, a fianco dell’imprenditore e dell’azienda, come e quando serve.