di Vittorio Zito, Partner yourCPO

 

Gestione Supply Chain e Logistica fino a pochi decenni fa erano considerate attività non Core della propria azienda e/o commodity, cioè un servizio basico di scarso valore sul quale non era conveniente impegnare risorse per migliorarne efficacia ed efficienza.

Le aziende che si occupavano di logistica avevano l’immagine del monopolista che in ogni Nazione si occupava di poste e spedizione pacchi o, dall’altra parte della catena del valore, della piccola azienda di trasporti che con i suoi pochi TIR faceva incessantemente viaggiare le merci.

Intorno agli anni 70 iniziarono ad affacciarsi in questo mercato un po’ statico Aziende agguerrite che sfidarono gli ex monopolisti della Logistica: FedEX, DHL, TNT… Queste Aziende impiegarono parecchi anni per essere in grado di competere su un mercato a bassa marginalità e con forti barriere all’ingresso (come tutti i business infrastrutturali), ma uscirono da questa lunga fase di “Start-up” con strutture organizzative ed infrastrutture enormemente più efficienti rispetto agli ex monopolisti che a quel punto dovettero iniziare la rincorsa rispetto ai nuovi entranti.

I tempi divennero poi maturi per l’ingresso dei giganti dell’e-commerce, Amazon in primis, che capirono che esisteva la concreta possibilità di disintermediare la catena di distribuzione puntando tutte le carte su una infrastruttura logistica moderna e sul contatto diretto con i Clienti tramite piattaforme accessibili dalla rete Internet.

L’e-commerce è stato il vero acceleratore del processo che ha messo la gestione della Supply Chain e la Logistica al centro delle priorità aziendali: il Cliente che ordina un prodotto su Amazon o su altre piattaforme sa che quel prodotto gli verrà consegnato entro una certa scadenza e dà per scontato che quella scadenza sia rispettata… e magari è lo stesso Cliente che non tantissimi anni fa accettava di buon grado che la cartolina spedita a parenti ed amici arrivasse a destinazione in un tempo indefinito e non prevedibile.

E’ stato il mondo dell’e-commerce, quindi Business to Consumer, ad aprire una strada che è stata seguita anche da Aziende focalizzate in ambito Business to Business: il Dirigente d’Azienda che da consumatore sperimentava l’efficienza  della Logistica implementata dalle piattaforme e-commerce (tracciamento in tempo reale della spedizione, rispetto delle scadenze in una percentuale di casi molto alta…) si trovava paradossalmente a gestire fornitori di Logistica che non fornivano alla sua Grande Azienda lo stesso livello di servizio che riceveva da “semplice” consumatore.

Questa fase di travaso dal mondo B2C al mondo B2B dei vantaggi derivanti dalla corretta gestione della Logistica è relativamente recente e, per alcune Aziende, ancora in corso.

Sicuramente se oggi chiediamo ad un Top Manager di una Grande Azienda o ad un imprenditore di una Piccola o Media Azienda quanto sia importante la gestione della Supply Chain e la Logistica per il suo Business, otteniamo risposte molto diverse rispetto a quelle che avremmo ricevuto non tantissimi anni fa: oggi c’è una diffusa consapevolezza che Supply Chain e Logistica, che vanno a braccetto, sono un asset fondamentale per tutte le Aziende.

Peraltro la Logistica è entrata di prepotenza nella gestione COVID: sappiamo che usciremo definitivamente da questa emergenza quando una percentuale molto alta della popolazione sarà vaccinata; se finora la priorità era la ricerca e sviluppo di vaccini efficaci e non nocivi, adesso che la sperimentazione è a buon punto ci si sta rendendo conto che vaccinare miliardi di persone nel mondo è anche, anzi forse è fondamentalmente, un problema logistico.

Tornando alle Aziende, come conseguenza di questa aumentata centralità della Logistica, si sta sempre più affermando la figura del Supply Chain Manager che deve lavorare a stretto contatto con il Procurement Manager (in molte Aziende le due figure coincidono) per due ragioni fondamentali:

  1. Quando si negozia la fornitura di materiali con l’azienda che li produce, è fondamentale avere ben chiara una strategia sulla Logistica: meglio un approccio integrato (l’azienda fornitrice si occupa anche della logistica) o disintermediato (acquisto solo i materiali dal fornitore e mi organizzo con altri fornitori specializzati nel trasporto e immagazzinaggio)? Meglio gestire un’unica rete globale di logistica o è preferibile gestire una molteplicità di reti “locali”? (P.S. il termine “locale” nel tempo ha assunto significati diversi: quando iniziai a lavorare negli anni 90 per “locale” si intendeva qualcosa di relativo ad una regione o provincia italiana, adesso il termine “locale” è diventato sinonimo di “nazionale”)
  2. Per implementare un sistema efficiente di produzione e distribuzione, la logistica svolge un ruolo fondamentale; pensate alle scelte da effettuare in ambito dislocazione degli stabilimenti di produzione, gerarchia e distribuzione geografica dei magazzini di stoccaggio, tipologia di rete di trasporto,…; naturalmente anche per la rete Logistica interna dell’Azienda molte funzioni sono esternalizzate, ed è quindi fondamentale una forte collaborazione tra gestione Supply Chain e Acquisti.

Conseguentemente nei dipartimenti Acquisti di tutte le Aziende la categoria dei servizi di logistica, che fino a qualche anno fa era considerata la Cenerentola tra le categorie da gestire, oggi è una delle priorità fondamentali per il Chief Procurement Officer (CPO).

E’ facilmente comprensibile che per gestire queste tematiche interconnesse e complesse sono necessarie professionalità specifiche che le Grandi Aziende con qualche difficoltà riescono a reperire sul mercato o formare internamente, ma che le Piccole e Medie Imprese fanno molta fatica ad ingaggiare.

Una possibile soluzione a questo problema è l’ingaggio di un Fractional Executive con esperienze e competenze specifiche maturate in Grandi Aziende che, allocando una porzione del suo tempo, riesce a supportare ad un costo ragionevole le PMI che vogliono gestire Supply Chain e Logistica in maniera professionale,